lunedì 28 febbraio 2011

BORSE, BORSE, BORSE.....


Si avvicina la primavera e fra qualche settimana si dovrà fare il cambio degli abiti negli armadi.
Ho notato che la moda, per questa estate, prediligerà i colori neutri ma io, già da qualche anno, ho scelto di vestirmi solo di bianco o con abiti dai colori naturali perchè la mia pelle, se stressata dal contatto con stoffe tinte con coloranti aggressivi o che contengono una percentuale di fibre sintetiche, reagisce con pomfi rossi e molto fastidiosi.
Poichè mi piace il contrasto, per realizzare una borsa da indossare con questo tipo di abiti, ho acquistato una stoffa lucida e dal colore dorato ma l'ho tagliata secondo linee semplici e geometriche...e qui il Giappone insegna! Sul web ho trovato un modello facile e l'ho modificato aggiungendo qualche piega per rendere la linea della borsa meno rigida.
Ecco il risultato: una borsetta semplice, piccola, allegra ma capiente.
I fiori sono stati realizzati con la tecnica dello Yo-yo e al centro ho cucito alcuni botttoni di junko.
Ora non mi resta che provare a cucire qualche abito semplice semplice e il gioco è fatto!

mercoledì 23 febbraio 2011

Borsettina rosa

Tutti i giovedì mattina ,insieme ad altre cinque amiche, ci ritroviamo da Silla che è un'appassionata di cucito e cerchiamo di imparare l'arte della confezione. C'è chi, come me, preferisce fare gonne e vestiti e chi, invece, ne approfitta per rifare gli orli ai pantaloni del marito o per rimettere a modello vecchi abiti.
Il tempo, tra le chiacchiere, le risate e il lavoro, passa molto in fretta ma in quelle due ore si lavora alacremente e piacevolmente.
Per tasportare il lavoro uso questa borsa che ho cucito qualche anno fa utilizzando la stoffa jeans, vari quandrati di stoffa da tappezzeria e del pizzo di cotone.Avevo però bisogno di una borsettina dove riporre l'occorrente per cucire ed allora eccola qui, appena confezionata!Il tutorial lo trovate qui.

domenica 20 febbraio 2011

DIVAGAZIONI SULL'AMICIZIA

E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo: Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. E' la vostra mensa e il vostro focolare. Poichè , affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, nè abbiate paura di contraddirlo. E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore: Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia. Quando vi separate dall'amico non rattristatevi: La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura. E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito. Poichè l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano. E il meglio di voi sia per l'amico vostro. Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena. Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte ? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poichè lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia. Poichè nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

da "Il profeta" di Khalil Gibran

sabato 19 febbraio 2011

PAN DI SPAGNA!

Chi ama preparare i dolci in casa deve saper fare il Pan di Spagna perche è la base fondamentale per preparare le torte farcite.
Leggendo i vari libri e le riviste di cucina, mi sono resa conto che le dosi e i metodi indicati sono vari e a volte anche un po' complicati : c'è chi consiglia di separare i tuorli dagli albumi prima di montarli per poi riunirli successivamente e chi consiglia, invece, di scaldare le uova con lo zucchero prima di montarle.
Anche se il metodo delle uova scaldate è ottimo, io mi trovo altrettanto bene seguendo il metodo veloce e semplice che ci ha insegnato anni fa lo chef Laura Ravaioli durante un corso di cucina a cui ho partecipato insieme a mia sorella.
Per una riuscita ottimale della preparazione, raccomando di usare uova a temperatura ambiente e non fredde di frigorifero.
Se si prepara con qualche giorno di anticipo rimane più compatto e, quando si taglia a fette, non sbriciola.

Ingredienti per una teglia da 24 cm di diametro (meglio se con il bordo sganciabile):

6 uova
150 g zucchero semolato
150 g farina 00
1 stecca di vaniglia Bourbon (o la scorza grattugiata di 1 limone biologico)

  • - Accendere il forno e impostare la temperatura a 180°
  • - Imburrare e infarinare la teglia con i bordi sganciabili.
  • - Setacciare la farina
  • - Dopo aver eliminato i gusci, versare le uova nella planetaria o in una ciotola capiente.
  • - Aggiungere lo zucchero, i semi di vaniglia e far montare con le fruste a velocità massima fino a che il composto risulta molto gonfio. Come test, alzare le fruste e vedere se l'impasto che ricade sulla massa affonda o rimane in superficie. Se ricade, continuare a montare. Se invece "scrive" cioè rimane evidente in superficie, allora vuol dire che va bene così.
  • - Aggiungere la farina, poca per volta, e per evitare che il composto si sgonfi, mescolare molto delicatamente usando una spatola di silicone o un cucchiaio di legno con un movimento leggero dal basso verso l'alto.

  • - Versare il tutto nella teglia ( non livellare il composto nè batterle la teglia perchè altrimenti l'aria incamerata usce e il risultato verrebbe compromesso!)
  • - Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 30' o fino a che rislta dorato in superficie
  • - Sformare, far intiepidire e mettere subito il Pan di Spagna in un sacchetto di plastica per evitare che si asciughi troppo.

domenica 13 febbraio 2011

SAN VALENTINO

Auguri a chi festeggia San Valentino e agli altri....
auguri di felicità!

PUNTARELLE FRITTE , CIPOLLA DI TROPEA CARAMELLIZZATA E INDIVIA

Oggi ho dovuto preparare tutte le verdure che avevo in frigo tra cui due belle piante di catalogna spigata che noi romani chiamiamo "puntarelle".
Di solito si mangiano crude tagliate a filetti ma mi sono ricordata che ad una cena ad Otranto le avevano servite come antipasto insieme a tutte le altre verdure tipiche della zona.
Erano squisite!
Io ho voluto prepararle usando una pastella alla birrra che le ha rese croccanti e saporite.
La pastella va preparata in anticipo e poi va fatta riposare in frigo.

Pastella:

farina "00"o Manitoba
fecola di patate (pari peso della farina 00)
birra qb
acqua fredda q.b
ghiaccio (o acqua freddissima)

In una ciotola capiente versare le farina poi, girando sempre con una frusta, aggiungere la birra e l'acqua, in pari peso, fino ad ottenere una pastella molto densa e senza grumi. Coprirla con un coperchio e riporla in frigo.

Intanto preparare le puntarelle tagliandole alla base eliminando la parte dura dei gambi e tuttte le foglie.
Lavarle con cura e sbollentarle in acqua salata per almeno 2'.
Scolarle bene e farle freddare.

Ripendere la pastella e diluirla un po' con l'acqua freddissima o con un po' di ghiaccio tritato.
Per la consistenza ci si deve regolare ad occhio ma, in linea di massima, deve avere la consistenza dello yogurt.
La pastella deve essere molto fredda perchè così, quando andrà a contatto con l'olio bollente, si produrrrà uno shock termico che renderà il fritto molto croccante e leggero.
Versare nella ciotola della pastella le puntarelle, girarle e friggerle in abbondante olio di arachide o di oliva, poche per colta, fino a che sono leggermente dorate.
Scolarle sulla carta da cucina poi salarle e servirle calde. iniema alla cipolla caramellizzata e all'insalata di indivia condita con olio e sale.

Cipolla caramellizzata:

Tagliare sottilmente la cipolla.
In una padella scaldare unpo' do olio evo, aggiungere la cipolla e cuocere a fuoco vivace .
Quando la cipolla è qualsi cotta, aggiungere un po' di zucchero di canna chiaro e far leggermente caramellizzare.

sabato 12 febbraio 2011

MON SAVON.....

Da anni , per la mia igiene personale, uso il sapone naturale all'olio di oliva e il sapone di Aleppo
e, sia la mia pelle, naturalmente arida, sia l'ambiente ne hanno tratto giovamento.
Prima li acquistavo in erboristeria a prezzi esorbitanti, poi, durante un viaggio in Francia, ne ho acquistati talmente tanti che vivo ancora di rendita.
Come già avevo raccontato in qualche post precedente, quest'anno ho prodotto direttamente l'olio extravergine di oliva biologico e quindi la materia prima non mi manca.
Ho acquistato 2 pentole di acciaio (1 piccola e 1 molto capiente), due termometri digitali, un frullatore ad immersione, le mascherine di sicurezza, la soda caustica e una cassettina di legno, che in origine doveva essere utilizzata per tagliare il prosciutto, ideale per mettere in forma il sapone.
Quando ho iniziato a fare il sapone ho seguito una ricetta e le indicazioni trovate sul sito www.ilmiosapone.it ma questa volta ho voluto strafare e ho deciso io quali olii usare e in che percentuale per realizzare il MIO SAPONE all'olio di oliva, di mandorle dolci e di ricino.

Ecco le dosi:
900 g olio oliva ( nel mio caso extravergine)
100 g olio di mandorle dolci
20 g olio di ricino
128 g soda caustica (sconto 7%)
300 g acqua

Per prima cosa ho foderato con la carta forno l'interno dello stampo di legno.
Dopo aver indossato i guanti di gomma, gli occhiali di sicurezza, abiti spessi con le maniche lunghe e la mascherina, ho pesato la soda caustica versandola in un bicchierino di carta.
Ho messo il pentolino di acciaio ( può essere anche di pirex) nel lavello della cucina per precauzione così, in caso di necessità, ho l'acqua corrente a disposizione e ci ho versato dentro la quantità di acqua occorrente leggermente tiepida.
Poi, con molta cuatela, ho versato la soda caustica nell'acqua ( MAI FARE IL CONTRARIO!) poca per volta e ho mescolato con un cucchiaio di acciaio fino a farla sciogliere completamente.
In questa fase occorre arieggiare bene l'ambiente in cui si lavora perchè i fumi che si sprigionano sono altamente pericolosi: la temperatura della soluzione sodica raggiunge anche gli 80°!
Ho buttato immediatamente il bicchierino di carta per evitare di lasciarlo in giro e ho versato gli olii in una pentola di acciaio, dalla capienza almeno doppia del volume dei liquidi indicati.
A questo punto ho caldato l'olio su un fuoco molto basso.
Quando l 'olio e la soluzione hanno raggiunto la stessa temperatura ( verifica che si fa usando i due termometri) che va dai 40° ai 45°, ho versato, poca per volta, la soluzione nell'olio (anche qui: MAI FARE IL CONTRARIO) mescolando sempre con un cucchiaio di acciaio con il manico lungo.
A questo punto ho frullato fino a che il tutto è arrivato alla fase del "nastro": l'aspetto è quello della maionese!
Ho versato il sapone nello stampo, l'ho livellato con il cucchiaio e l'ho coperto con altra carta forno.
Ho messo il tutto in una busta di plastica e poi l'ho avvolto con una vecchia coperta di lana tenendolo in bagno, al caldo, per 48 ore.
Questa mattina, usando sempre i guanti di gomma, l'ho estratto dallo stampo e l'ho tagliato a pezzi ottenendo così 8 belle saponette.
L'uso dei guanti di gomma è obbligatorio in questa fase perchè il sapone è ancora molto caustico e quindi non va assolutamente toccato a mani nude!
Ho messo i pezzi su una tavoletta di legno e li ho riposti sopra un armadio a stagionare.
Durante la fase di stagionatura,che dura almeno 8 ettimane, la soda caustica si degrada completamente e si conclude il processo di saponificazione.
Dopo tanta attesa, si è ripagati da un bel sapone naturale, ecolocico, emolliente e, spero, in questo caso che fa anche tanta bella schiuma.
Ah, dimenticavo, anche il portafoglio ci guadagna perchè si può usare , invece dell'olio extravergine, il semplice olio di oliva .
Se qualcuno vuole cimentarsi in quest'impresa, segua attentamente le norme di sicurezza!

giovedì 3 febbraio 2011

Uno strano puntaspilli

PIC!
- Già fatto?
Ricordate quella vecchia pubblicità televisiva degli aghi ipodermici indolori?....o è una bambolina del rito Voodoo?
No! E' semplicemente una vecchia bambolina di stoffa che avevo fatto qualche anno fa e che ora utilizzo cone puntaspilli sfogando i miei istinti più sadici!.....Eheheheh

mercoledì 2 febbraio 2011

Dedicata a ....

Dedicata a Davide che, con la sua passione per i fiori , gli insetti e gli haiku, dal suo blog mi offre sempre nuovi spunti di riflessione...

(86)
Il vento meridionale li investe,
giungono calabroni,
indugiano esitanti,
bevono e se ne vanno.

Vi sostano farfalle
nel serico viaggio.
Dolcemente cogliendoli,
ora qui ve li offro!
( Emily Dickinson - 1859)

(86)
South Winds jostle them -
Bumblebees come -
Hover - hesitate -
Drinck, and are gone -

Butterflies pause -
On their passage Cashmere -
I - softly plucking -
Present them here!