martedì 7 settembre 2010

CICIARI E TRIA ovvero Pasta e ceci alla salentina


L'anno scorso, di ritorno dal mare, ho portato anche il bel libro "Salento in pentola" regalatomi dalla mia amica Delia. Questo libro, scritto insieme ai suoi alunni, raccoglie 40 ricette tradizionali salentine.
Ieri ho preparato "Ciceri e tria", ovvero una minestra di ceci e tagliatelle, ed ecco la ricetta:

Ingredienti per 4 persone:

per i ceci:
250 g. ceci cecchi
1 spicchio di aglio non sbucciato
1 rametto di rosmarino

par la pasta:
400 g. farina di grano duro
200 g acqua tiepida

Per il condimento:
2 spicchi di aglio
1 rametto di rosmarino
olio
sale
pepe nero

La sera precedente mettere a bagno i ceci in acqua a temperatura ambiente.
Al mattino mettere a cuocere i ceci in nuova acqua tiepida con l'aggiunta di uno spicchio di aglio con la camicia e il rosmarino. Ovviamente è inutile dire che vanno cotti molto lentamente e a fuoco molto basso. Il sale si aggiunge alla fine altrimenti rimangono crudi.
Intanto preparare la pasta mescolando la farina con l'acqua e lavorare molto bene fino a che l'impasto risulta liscio e vellutato.
Formare una palla, coprirla con un tegame e far riposare almeno per 30'.
Stendere la "tria", ovvero la sfoglia, non troppo sottilmente e ritagliare tante belle tagliatelle e metterle sull'asse spolverandole con un po' di farina in modo che non si attacchino tra di loro.
Quando è ora di pranzo, far dorare in abbondante olio extrav. di oliova due spicchi di aglio tagliati a fettine e il rametto di rosmarino . Aggiungere i ceci e far insaporire per qualche minuto. Unire l'acqua sufficiente per la cottura della minestra, il sale e portare a bollore.
Versare metà tagliatelle e proseguire la cottura per 5'.
Friggere le rimanenti tagliatelle in abbondante olio fino a che sono leggermente dorate.
Quando la minestra è cotta, aggiungere le tagliatelle fritte e pepare.

Per quanto riguarda i ceci, io non amo quelli troppo grandi ma di solito utilizzo quelli di Spello o, quando li trovo, quelli pugliesi.
Non dite che sono pazza, ma quando sono cotti, io li sbuccio uno ad uno perchè la cutitola mi procura dei forti mal di pancia ma, vi assicuro, ne vale la pena!




Nessun commento: