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"…. Lì mentre s'arrampicava per appendere ai rami penduli i serti d'erba, un ramoscello maligno si spezzò, e giù i trofei verdi e lei stessa caddero nel ruscello querulo. Le vesti le si gonfiarono intorno, e come una sirena la sorressero un poco, che cantava brani di laudi antiche, come una che non sa quale rischio la tenga, o come una creatura nata e formata per quell'elemento. Ma non poté durare molto: le vesti pesanti ora dal bere trassero l'infelice dalle sue melodie a una morte fangosa."
Rileggendo questo brano, tratto dall'Amleto di Shakespeare , mi è venuta l'idea di realizzare un quilt in cui potessi esprimere la leggerezza che si prova quando ci si abbandona nell'acqua e ci si lascia trasportare dalla corrente.
Per " I capelli di Ophelia" ho utilizzato stoffe di cotone già stampate e le ho assemblate con la tecnica dell'appliquè.
Durante il trapunto, eseguito sempre rigorosamente a mano, ho inserito delle perline di vetro perchè, quando il quilt è investito dalla luce possa brillare come se fosse la superficie dell'acqua del fiume.
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1 commento:
Sei riuscita a rendere l'idea della leggerezza in maniera impeccabile...bravissima!
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