Oggi ho letto su "Il Messaggero" un'intervista alla sorella di Rino Gaetano, Anna.
L'articolo mostrava una serie di foto della stanza del cantautore con gli oggetti che gli erano appartenuti e, quando ho visto la sua chitarra, ho deciso di scrivere questo post.
Nel 1972 vivevo a Milano, in un appartamentino in via della Sila, all'ultimo piano con vista sugli abbaini.
Da un mese era mia ospite una carissima amica di Roma che conosceva e frequentava anche Rino Gaetano.
Una sera, probabilmente di passaggio a Milano per qualche motivo che ora non ricordo, Rino venne a cena da noi.
Dopo aver mangiato, tirò fuori dalla custodia la chitarra che portava sempre con sè e passammo il resto della serata cantando, tra una chiacchiera e l'altra, le sue canzoni.
Rino mi sembrò un ragazzo sensibile, un po' timido ma con un senso dell'ironia molto forte.
Ancora oggi, quando ascolto la sua musica, ricordo con piacere quelle poche ore e ho fissa, dentro di me, l'immagine di un ragazzo sorridente e dallo sguardo leale e diretto.