Il cavolo che mi guarda e sorride
perché anche se piccino vuol essere raccolto.
I tre porri crescono, ma per il resto l’orto è vuoto.
Solo le aromatiche fanno ancora festa,
aspettando giorni più freddi e mattini gelati.
Ancora la lavanda fa sbocciare fiori azzurri,
dal profumo irresistibile nell’aria pungente di novembre.
Ne avevo potato le cime,
ma sono ricresciute,
e svettano impavide e orgogliose.
Terra incolta, del pettirosso meta e speranza
di improbabili libagioni. Sola certezza di briciole di sopravvivenza.
Nel suo volo veloce e prudente
le mie parole cercano briciole di poesia.
Non trovo rime, né facili metafore,
ma solo il volo del pettirosso,
unica poesia che mi è possibile raccontare
in una mattina d’autunno.
( di Davide Novello )
Grazie Silvana per l'illustrazione. Mi sembra di tornare bambino! E mi vedo anch'io ad ascoltare le storie che mi raccontavano i nonni.
RispondiEliminaGrazie ancora,
Davide