sabato 12 febbraio 2011

MON SAVON.....

Da anni , per la mia igiene personale, uso il sapone naturale all'olio di oliva e il sapone di Aleppo
e, sia la mia pelle, naturalmente arida, sia l'ambiente ne hanno tratto giovamento.
Prima li acquistavo in erboristeria a prezzi esorbitanti, poi, durante un viaggio in Francia, ne ho acquistati talmente tanti che vivo ancora di rendita.
Come già avevo raccontato in qualche post precedente, quest'anno ho prodotto direttamente l'olio extravergine di oliva biologico e quindi la materia prima non mi manca.
Ho acquistato 2 pentole di acciaio (1 piccola e 1 molto capiente), due termometri digitali, un frullatore ad immersione, le mascherine di sicurezza, la soda caustica e una cassettina di legno, che in origine doveva essere utilizzata per tagliare il prosciutto, ideale per mettere in forma il sapone.
Quando ho iniziato a fare il sapone ho seguito una ricetta e le indicazioni trovate sul sito www.ilmiosapone.it ma questa volta ho voluto strafare e ho deciso io quali olii usare e in che percentuale per realizzare il MIO SAPONE all'olio di oliva, di mandorle dolci e di ricino.

Ecco le dosi:
900 g olio oliva ( nel mio caso extravergine)
100 g olio di mandorle dolci
20 g olio di ricino
128 g soda caustica (sconto 7%)
300 g acqua

Per prima cosa ho foderato con la carta forno l'interno dello stampo di legno.
Dopo aver indossato i guanti di gomma, gli occhiali di sicurezza, abiti spessi con le maniche lunghe e la mascherina, ho pesato la soda caustica versandola in un bicchierino di carta.
Ho messo il pentolino di acciaio ( può essere anche di pirex) nel lavello della cucina per precauzione così, in caso di necessità, ho l'acqua corrente a disposizione e ci ho versato dentro la quantità di acqua occorrente leggermente tiepida.
Poi, con molta cuatela, ho versato la soda caustica nell'acqua ( MAI FARE IL CONTRARIO!) poca per volta e ho mescolato con un cucchiaio di acciaio fino a farla sciogliere completamente.
In questa fase occorre arieggiare bene l'ambiente in cui si lavora perchè i fumi che si sprigionano sono altamente pericolosi: la temperatura della soluzione sodica raggiunge anche gli 80°!
Ho buttato immediatamente il bicchierino di carta per evitare di lasciarlo in giro e ho versato gli olii in una pentola di acciaio, dalla capienza almeno doppia del volume dei liquidi indicati.
A questo punto ho caldato l'olio su un fuoco molto basso.
Quando l 'olio e la soluzione hanno raggiunto la stessa temperatura ( verifica che si fa usando i due termometri) che va dai 40° ai 45°, ho versato, poca per volta, la soluzione nell'olio (anche qui: MAI FARE IL CONTRARIO) mescolando sempre con un cucchiaio di acciaio con il manico lungo.
A questo punto ho frullato fino a che il tutto è arrivato alla fase del "nastro": l'aspetto è quello della maionese!
Ho versato il sapone nello stampo, l'ho livellato con il cucchiaio e l'ho coperto con altra carta forno.
Ho messo il tutto in una busta di plastica e poi l'ho avvolto con una vecchia coperta di lana tenendolo in bagno, al caldo, per 48 ore.
Questa mattina, usando sempre i guanti di gomma, l'ho estratto dallo stampo e l'ho tagliato a pezzi ottenendo così 8 belle saponette.
L'uso dei guanti di gomma è obbligatorio in questa fase perchè il sapone è ancora molto caustico e quindi non va assolutamente toccato a mani nude!
Ho messo i pezzi su una tavoletta di legno e li ho riposti sopra un armadio a stagionare.
Durante la fase di stagionatura,che dura almeno 8 ettimane, la soda caustica si degrada completamente e si conclude il processo di saponificazione.
Dopo tanta attesa, si è ripagati da un bel sapone naturale, ecolocico, emolliente e, spero, in questo caso che fa anche tanta bella schiuma.
Ah, dimenticavo, anche il portafoglio ci guadagna perchè si può usare , invece dell'olio extravergine, il semplice olio di oliva .
Se qualcuno vuole cimentarsi in quest'impresa, segua attentamente le norme di sicurezza!

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